Legge quadro regionale sugli interventi per la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva e delle attività motorio – educativo – ricreative

Abbiamo ufficialmente presentato delle modifiche alla Legge Regionale 25 novembre del 2013, n.18 “Legge quadro regionale sugli interventi per la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva e delle attività motorio – educativo – ricreative”.

L’intervento regolatorio intende attuare, anche nel mondo dello sport, il principio di uguaglianza costituzionalmente garantito, creando i presupposti per permettere alle attività dei centri sportivi minori di giungere ad un livello più competitivo. Comunemente associamo al termine sport tutta una serie di discipline che vanno dal calcio, al tennis, all’automobilismo etc., facenti parte, cioè di quella attività sportive in grado di muovere grandi masse. D’altro canto, esistono anche una miriade di attività definite ‘sport minori’ che, sebbene meno conosciute formano centinaia di ragazzi e riescono comunque ad attrarre e divertire migliaia di persone. “Tutti gli sport devono essere trattati sulla base dell’uguaglianza” è la celebre frase del barone De Coubertin, primo promotore dell’Olimpiade moderna, in auspicio alla possibilità di un pacifico incontro tra tutti i popoli attraverso una sana competizione sportiva. Volendone però allargare il significato, il concetto di uguaglianza può essere esteso anche alle varie tipologie di sport, perché, al di là del calcio, del tennis o di tutte quelle discipline considerate maggiori in termini di target di spettatori ed appassionati, esistono tante altre discipline sportive cosiddette minori, che riescono a riunire migliaia di persone nel segno della competizione e dell’amore per un determinato sport. Troppo spesso a questi sport non viene data alcuna rilevanza mediatica, tanto che non di rado molti di essi rimangono per lo più sconosciuti alle masse.

In un rapporto recentemente condotto da “save the children” è stato evidenziato come, negli ultimi anni, il valore formativo dello sport nell’educazione si è visto riconoscere una consolidata dignità scientifica. Grazie ad un’originale e innovativa riflessione pedagogica, le attività motorie sono rientrate finalmente a pieno titolo nelle scienze dell’educazione offrendo una nuova prospettiva culturale. Lo sport e le attività motorie, infatti, sono portatori di uno straordinario potenziale educativo, se mossi da una vera cultura pedagogico-sportiva.